Più esperienza operatoria per gli ingegneri

Dott. Zobrist, che cosa ha offerto la AMTS negli scorsi quattro anni ai medici del settore Medtech?

Nelle aule dell’AMTS di Lucerna abbiamo costruito l’infrastruttura per formare medici in un realistico ambiente operatorio e per continuarne la formazione ma anche workshop per progettisti dell’ingegneria biomedica. A tale scopo utilizziamo, a seconda dell’ambito specialistico, simulatori ma anche preparati di donatori d’organi. Il nostro punto focale per quanto riguarda i contenuti è la chirurgia muscolo-scheletrica e in questo segmento si collocava la maggior parte delle circa 350 manifestazioni da noi offerte nell’anno 2012. Ma siamo attivi anche nel settore della laparoscopia, della chirurgia vascolare e della radiologia intervenzionale.

L’attenzione principale è rivolta all’ambito della medicina o dell’industria?

Circa l’80 percento dei 6500 partecipanti nell’anno 2012 erano medici, arrivati a noi per corsi di medicina. Gli altri partecipanti erano attivi in ambito medico, nell’industria o nell’assistenza. In ambito industriale, tuttavia, registriamo la crescita più grande. Pertanto in media prevediamo, con una crescita del 10–15 per cento nei prossimi anni, di contribuire senz’altro in modo forte ai workshop industriali. Ciò naturalmente dipende dal fatto che nell’ambito della certificazione di nuovi prodotti siano state prescritte per legge determinate misure, tra cui anche test dei prototipi in un ambiente particolare, come li offriamo noi.

Come collaborate con l’industria?

A prescindere dai workshop, in cui si trattano prodotti concreti, perlopiù impianti per i settori di ortopedia, traumi, protetica o artroscopia, si rivolgono a noi anche aziende che desiderano valutare le possibilità in un eventuale nuovo settore commerciale. Inoltre possiamo contribuire con il nostro know-how, oppure costituiamo gruppi di esperti per poter fornire in modo possibilmente rapido tutte le informazioni importanti e rispondere a domande fondamentali su un mercato.

Lei cita una serie di partner dell’industria. Vi sono aziende a cui Lei è legato dal punto di vista organizzativo?

No, attribuiamo un grande valore al fatto di essere un’istituzione indipendente. AMTS è una società per azioni le cui azioni sono perlopiù di privati. Nella fase di creazione, alcune aziende ci hanno supportati finanziariamente, il che ci ha aiutati molto. Attualmente non abbiamo alcun obbligo nei loro riguardi. Quello che ci rallegra, naturalmente, è ad esempio che Siemens e Smith&Nephew abbiano messo apparecchi a disposizione per il nostro lavoro: una completa apparecchiatura per immaginografia nonché torri endoscopiche.

Nel mercato medico internazionale, vi sono molte istituzioni che offrono servizi simili?

È difficile rispondere, perché quasi tutti gli istituti anatomici offrono possibilità simili per la ricerche. Se si considerano i grandi centri, in Europa se ne trovano alcuni con diverse specializzazioni. Vi vediamo possibilità non solo di offrire l’elevata qualità richiesta in ambito medico, ma di consentire alle aziende anche brevi workshop per progettisti.

Siete uno dei partner del gruppo di esperti svizzero. Quale ruolo assume AMTS qui?

Il gruppo di esperti è stato costituito nell’ambito del Medical Cluster, e vi sono rappresentati diversi ambiti specialistici: design, sviluppo, produzione. L’obiettivo comune è lo Human Centered Design, pertanto coniugare tecnologia e idoneità all’utilizzo. L’AMTS copre, nel gruppo di esperti, gli ambiti di simulazione, Wetlabs – pertanto il lavoro su preparato anatomico in ambiente ospedaliero – nonché Usability Labs. In luglio, nelle nostre aule di Lucerna, ad esempio, ha avuto luogo un workshop di un giorno, il primo Wetlab del Medical Cluster, nel corso del quale i partecipanti hanno imparato a svolgere con successo Usability Test in ambito operatorio.

I partecipanti stessi sono intervenuti in modo pratico?

Non in questo Workshop. Il significato di Usability è stato spiegato sull’esempio dell’osteosintesi endomidollare del femore su preparato anatomico. Si trattava di dimostrare su cosa si concentra il chirurgo, quali esigenze ha per questo intervento e quali problemi si verificano quando si utilizzano gli strumenti. Sono punti di partenza per migliorie.

Come sarà il futuro della formazione continua?

Crediamo che l’e-learning per la formazione di medici assistenti e collaboratori dell’industria Medtech abbia un grande potenziale. Pertanto sviluppiamo tre prototipi per gli argomenti anatomia, tecnica diagnostica e immaginografia.

La AMTS metterà in funzione nuove aule nelle vicinanze di Basilea nel 2014. Che cosa si aspetta dal nuovo inizio?

Vi vediamo una grande opportunità di adattarci ancora meglio alle esigenze del mercato europeo dell’ingegneria biomedica. Già oggi, solo il 30 percento dei nostri partecipanti viene dalla Svizzera, tutti gli altri dall’Europa o da oltreoceano. Per loro, la nostra futura vicinanza all’aeroporto di Basilea/Mulhouse rappresenta un grande vantaggio: le nostre aule, nella nuova Rennbahnklinik di Muttenz, possono essere raggiunte in un quarto d’ora. Per questo motivo siamo particolarmente lieti di aver ricevuto dalla nostra cassa pensionistica per medici e veterinari, che costituisce la clinica, un invito a sistemarci qui su circa 2000 metri quadrati. In questo passaggio ci lasceremo alle spalle alcune offerte poco richieste. Nel contempo, possiamo ottimizzare i nostri processi e ad esempio offrire anche piccole unità di sale operatorie per workshop per progettisti.

Quale significato ha AMTS per il settore svizzero dei prodotti medici?

Non si può considerare la Svizzera un caso isolato. Quasi tutte le aziende operano almeno in tutta Europa o addirittura a livello mondiale. In Europa, tuttavia, AMTS è uno degli offerenti di formazione continua e workshop per progettisti leader.

Dott.ssa Birgit Oppermann birgit.oppermann@konradin.de