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Impiego mirato contro le cellule tumorali

Robotica: la tecnologia in aiuto per la terapia contro i tumori
Impiego mirato contro le cellule tumorali

Nell’ambito del programma francese di ricerca sul cancro, Adept Technology e il centro universitario di Lione HCL/UCBL sviluppano un concetto per il trattamento dei tumori più piccoli. Un robot svolge un ruolo decisivo.

Quando nel corpo del paziente vi è un tumore piccolo, due sono le cose importanti: come prima cosa, il tumore va riconosciuto come tale attraverso test biologici su campioni di tessuto o tramite processi di imaging che possano rappresentare le modificazioni a carico dei tessuti. Al termine di questa fase e dopo aver dimostrato la presenza del tumore, è necessario definire un trattamento adeguato. Diversamente da quanto avveniva agli inizi della terapia contro i tumori, con i metodi moderni i medici possono agire in modo mirato e pertanto danneggiare o rimuovere in misura minore i tessuti sani. In questo ambito, gli esperti parlano anche di terapia focale, che può essere attutata mediante somministrazione di sostanze attivabili solo presso il luogo di destinazione oppure attraverso l’impiego locale di raggi, calore o freddo – o una combinazione di chimica e fisica. In ogni caso, l’esito dipende dalla precisione con cui viene realizzato il trattamento.

Il progetto Clara tratto dal programma di ricerca francese sui tumori studia un nuovo concetto: i robot devono aiutare i medici nel loro compito e offrire una maggiore precisione rispetto a quella raggiungibile dalla mano umana; in futuro, infatti, gli strumenti utilizzati per la terapia focale sui tessuti verranno posizionati in maniera perfetta dai robot, che dovranno padroneggiare questa attività secondo un approccio percutaneo, vale a dire attraverso la pelle, ma anche laparoscopico, ossia attraverso un taglio ridottissimo nella parete addominale. Se l’obiettivo verrà raggiunto, i robot potranno supportare entrambi gli approcci chirurgici comuni impiegati nella diagnosi e nella terapia dei tumori.
A questo scopo viene utilizzato un robot a sei assi di tipo Adept Viper s650. Il suo sistema di navigazione si orienta con l’ausilio di un sensore impiantato nel corpo. Questo sensore non è più spesso di un ago e viene impiegato dai chirurghi nelle vicinanze del tessuto da trattare. Il senso è questo: ogni cambiamento all’interno del corpo può essere rilevato e compensato con l’ausilio del sistema di navigazione del robot. Per gli ingegneri la sfida consiste nell’adattare i robot ai diversi scenari operatori, senza perdere precisione. I primi tentativi eseguiti con il sensore sul materiale morbido (una spugna) sono stati molto promettenti.
Dall’inizio del 2011 gli esperti stanno collaborando al raggiungimento dell’obiettivo, vale a dire l’impiego sull’uomo e la possibilità di testare il sistema anche in studi clinici: i chirurghi e i radiologi dell’Università Claude Bernard Lyon 1, la cui attività di ricerca è incentrata sulla terapia focale, si occupano della parte medica nel team, supportati dagli ingegneri di Adept. Con i progetti di ricerca, da anni raccolgono esperienze, inizialmente perlopiù nel settore industriale. Da circa cinque anni, tuttavia, cresce la domanda universitaria anche per progetti orientati all’applicazione in campo medico, affermano gli esperti di robotica. In questo ambito, si tratta soprattutto di collaudare nuove idee. La massima precisione come obiettivo costituisce ancora una rarità. Tuttavia da quando sono stati annunciati successi con robot complessi come il sistema DaVinci, aumenta la popolarità degli aiutanti tecnici e pertanto anche il numero di progetti corrispondenti negli Stati Uniti e in Europa.
Per l’impiego di robot nel progetto Clara, la vasta esperienza dei partecipanti svolge un ruolo importante. „Riteniamo che l’apparecchio da noi concepito possa essere utilizzato con molto successo dal punto di vista sia terapeutico sia economico e che possa esercitare un forte influsso sulle future terapie contro i tumori”, afferma il prof. Marc Colombel, responsabile dello sviluppo della robotica chirurgica all’Hôpital Civil de Lyon e professore all’Università Lyon 1. L’Hôpital Civil de Lyon è un’organizzazione pubblica nonché il secondo centro clinico e universitario in Francia.
Joachim Melis, dirigente di Adept Technology presso Dortmund, è contento „di aver collaborato attivamente allo sviluppo di tecnologie a al supporto di avanzati metodi di trattamento dei tumori.“ Ciò consente all’azienda di accelerare lo sviluppo e l’impiego di tecnologie robotiche più sicure e collaborative. op
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