Gli strumenti hanno meno pretese di quanto si pensi

Qual è la quantità di lubrificante realmente necessaria per un processo di sminuzzamento, per evitare un’usura inutile degli strumenti? Quanta energia si può risparmiare utilizzando meno lubrificante di raffreddamento? Queste sono le due domande che si sono posti Lars Hülsemeyer e Patrick Helmecke, ricercatori presso l’Institut für Fertigungstechnik und Werkzeugmaschinen (IFW) di Hannover, nell’ambito del progetto Ecocut che si svolge in collaborazione con quattro partner industriali. Il risultato: con un’alimentazione di lubrificanti di raffreddamento continuamente adattata alle esigenze, nel caso di una tipica lavorazione con un tipico centro di lavorazione a cinque assi, il consumo di energia può essere ridotto del 37%, pertanto di oltre un terzo. E in alcuni casi, l’ottimizzazione si spinge oltre, riducendo il consumo energetico anche del 45%.

Per arrivare a queste cifre Hülsemeyer, Helmecke e i partner dell’industria hanno svolto ricerca in modo sistematico per scoprire quanto lubrificante fosse necessario, a seconda dei numerosi parametri che caratterizzano il processo di sminuzzatura e i suoi strumenti. E gli strumenti richiedono meno lubrificante di raffreddamento rispetto a quanto avveniva fino a oggi, senza ridurre la vita utile.

Per questo è conveniente prendere in considerazione una complessa strategia di risparmio. La simulazione consente di adattare continuamente l’apporto di lubrificante di raffreddamento durante il processo: in questo modo, il fabbisogno energetico può ridursi anche di un terzo.

All’Institut für Fertigungstechnik und Werkzeugmaschinen il tema conoscerà nuovi sviluppi in futuro: i partner del progetto Ecocut sono stati il fabbricante di macchine utensili DMG Mori Seiki, il fabbricante di strumenti Sandvik Coromant, il fabbricante di pompe Grundfos nonché Bosch Rexroth Interlit come costruttore di impianti per la tecnica di lubrificazione di raffreddamento.