Non ci sono dubbi: la nanotecnologia e la richiesta ad essa connessa di nuovi prodotti e materiali stanno registrando un boom. E non solo nel campo medico e dell’ingegneria biomedica: solo in Germania, circa 1800 istituti, di cui il 40 % è rappresentato da piccole e medie imprese, il 13 % da grandi aziende, il 24 % da istituzioni universitarie e il 9 % da organizzazioni di ricerca istituzionali come reti, enti, associazioni e istituzioni finanziarie, si occupano del nanocosmo.
Tra i settori principali vi sono – oltre al settore salute, con circa 300 attori – la chimica, la costruzione di apparecchi e macchine, inclusa tecnica di misurazione nonché il settore servizi con ricerca e applicazione dei rivestimenti. Il fatturato complessivo delle aziende nell’ambito delle nanotecnologie è stimato per il 2011 su circa 14,3 mld. di euro. L’impegno per la ricerca nell’anno passato si attestava su 1,4 mld. di euro circa.
Così la Germania segue gli USA e il Giappone al terzo posto per quanto riguarda le attività connesse alle nanotecnologie, come da ricerche del Ministero federale per la formazione e la ricerca (BMBF) per il suo Aktionsplan Nanotechnologie 2015 (piano d’azione sulla nanotecnologia 2015). Secondo la valutazione delle aziende di nanotecnologie, in riferimento agli attuali prodotti principali, la Repubblica Federale ha la leadership di mercato in circa un terzo delle applicazioni citate.
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