Diversi tipi di intreccio, angoli di incrocio, ritmo mutevole e diametri a variazione continua degli intrecci. Una nuova trecciatrice deve facilmente soddisfare tutti questi requisiti.
È stata messa a punto una nuova macchina per intrecciare i fili metallici extra-fini utilizzati per fabbricare guaine o supporti in tessuto complessi. L’idea iniziale di questa trecciatrice proviene dalla società tedesca Bossert+Kast GmbH + Co. KG, con sede a Pforzheim, nel sud della Germania, che fabbrica da numerosi anni guaine intrecciate in fili d’oro, argento o platino. Questa macchina permette di creare guaine protettive o supporti destinati all’industria e alla medicina, a partire da altri materiali come l’acciaio inossidabile, il wolframio, il nitinolo o metalli non ferrosi.
Come spesso avviene, l’idea è nata da un’intuizione: creare una macchina capace di „tessere guaine circolari flessibili senza limiti“. Per gli specialisti della tessitura a fili metallici, era evidente che la progettazione di un sistema di comando flessibile, oltre che lo sviluppo della macchina, avrebbe rappresentato una vera e propria sfida. Questa parte è stata affidata all’ISW (Istituto di nanotecnologia di comando delle macchine utensili e delle apparecchiature di produzione) dell’Università di Stoccarda, che ha partecipato al progetto come partner.
Nella cooperazione sulla base del motto “sviluppo della macchina a Pforzheim, sviluppo del sistema di comando a Stoccarda”, è confluito un processo che non conosceva limiti per le modalità di tessitura, gli angoli di incrocio, il ritmo degli incroci, l’inserimento di una torsione nel ritmo dell’intreccio o di una cucitura. Esso permetteva anche di ridurre o aumentare il diametro di una treccia in modo continuo.
Non sono ancora state esplorate tutte le possibilità offerte da questa nuova modalità di intreccio. Secondo Bossert+Kast, i prodotti che fino a oggi potevano essere intrecciati esclusivamente a mano, con costi di fabbricazione elevati, possono oggi essere fabbricati meccanicamente con l’aiuto di processi riproducibili con una qualità superiore e costi inferiori. Si possono anche lavorare in maniera differente le estremità delle trecce. I fili possono così essere riciclati, chiusi su un lato, saldati o sottoposti a torsione, tanto per fare alcuni esempi.
Fino a oggi era necessario installare tutte oppure la metà delle bobine su una trecciatrice. Sulla nuova macchina FleRu48, il numero di bobine utilizzabili è molto flessibile: per esempio, una macchina da 48 bobine può accettare da 4 a 48 bobine e intrecciare fili con diametro tra 0,02 e 0,2 mm. Per esigenze specifiche, si possono mettere in opera anche più fili su ogni stazione.
Se la guaina deve essere infilata su un tubo, la stessa viene condotta direttamente sul mandrino e ritirata in modo progressivo secondo una frequenza programmabile. Per le trecce tubolari è disponibile anche un traino.
Una treccia è in generale composta da numerose linee elicoidali controrotanti chiamate eliche. In una treccia classica, c’è sempre lo stesso numero di eliche orientate verso destra e verso sinistra. La treccia si chiude allorché i fili si sovrappongono sui punti di incrocio, quando il filo di sinistra oppure quello di destra si ritrova in posizione superiore. Per progettare una treccia, è necessario pertanto definire questi punti di incrocio, una funzione presa in carico dalla nuova macchina che tiene conto dei dati dell’applicazione.
Bossert+Kast propone anche servizi di fabbricazione di trecce specifiche per le quali la modalità di fabbricazione più conveniente è stata definita in collaborazione con la società August Herzog Maschinenfabrik, un’altra specialista in macchine trecciatrici situata a Oldenburg, nella Germania settentrionale. Tali servizi conducono alla messa a punto di trecce, alla fabbricazione rapida di prototipi e di pre-serie, all’ottimizzazione di forme di trecce, alla selezione e/o alla regolazione o all’ottimizzazione di trecciatrici e all’assistenza scientifica al momento della progettazione o della costruzione di nuove trecciatrici.
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